Apolokia - Kathaarian Vortex [2013]

09.07.2015 13:51

Apolokia Band nata in italia nel lontano 1994, ad opera di Blackfrost e successivamente affiancato da Lord Verminaard. Dopo due demo usciti nel 1995 (Frozen Evokation), e nel 1997 (Fields of Hatefrost), i nostri decidono letteralmente di “Ibernare” la creatura Apolokia ( Termine di valenza esoterica, iniziazione ad un percorso mistico/ritualista verso l’oscurità ed il caos), ed estraneandosi completamente da qualsiasi scena musicale, seguendo sempre la loro nera vocazione ed i loro studi. Sempre devoti ad un violentissimo Black Metal primordiale e volutamente elitario, cosa che fondamentalmente questa filosofia/genere musicale è o dovrebbe essere effettivamente. Blackfrost continua il suo percorso, trasferendosi in Norvegia precisamente a Bergen. Nel 2009 esce un Ep “Immota Satani Manet”, fino ad arrivare nel 2013 con il loro debut album e per me considerato realmente un “Masterpiece “ Kathaarian Vortex, la summa e l’espressione massima fino ad ora di Apolokia. Ho ascoltato attentamente sia questo capolavoro che il resto della loro discografia per cercare di capire appieno il pensiero che permea questo moniker. Per mia curiosità personale, ho letto molte recensioni riguardante “Kathaarian Vortex”, da parte di WebZine apparentemente molto “Blasonate”, e lettura dopo lettura notavo una totale incomprensione del pensiero, dei testi e soprattutto della musica che compone questo album. Tutti abbiamo chi più chi meno, le capacità intellettive per capire un prodotto Anti-Umano creato per uno scopo ben preciso, ma pochi hanno le conoscenze  la voglia o la vocazione per farlo. Kathaarian vortex, testualmente è la reinterpretazione personale, sotto diversi studi Satanisti della dottrina Càtara, duffusasi nel basso medioevo. Un movimento eretico dualista che si fondava essenzialmente sul rapporto oppositivo  tra materia e spirito. Il Dualismo càtariano diventa in questa sede una fusione col Dualismo Satanico. Le corna del capro, ovvero le punte alte del pentagramma, identificano questo binomio naturale. Tutto, in natura come nell’universo, ha un aspetto dicotomo. Qualsiasi cosa può essere scissa fra essa e il suo preciso opposto. Quindi vita e morte, amore ed odio, luce e tenebra, uomo e donna… senza mai fine. Questo è essenzialmente quello che troverete in questo album, e per questo Elitario nello spirito e nella forma. Ripudio dei dogmi cristiani, blasfemia nichilismo e caos cosmico… Il caos, appunto il vortice generatore e distruttore, il Tutto del tutto, prende forma per mezzo della dualità e “razionalizzandosi” come tutto ciò che possiamo vedere e non. In questa opera Apolokia mette “l’ndividuo”, appunto l’uomo singolo ed individualista, prodotto del caos cosmico in una “Rinascita” della consapevolezza, ponendolo al di sopra del resto dell’umanità. Un prodotto destinato all’Uomo ma nello stesso tempo Anti-Umano. Il versante musicale è l’esatta trasposizione in note di quello che vi ho appena scritto. Un vortice inumano amalgamato e forgiato nel caos. Chitarre zanzarose  che squarciano l’umano udito fuse ad una batteria sparata su ritmi che dire elevati è troppo poco. Ritmi distaccati e freddi ovviamente meccanici. Ma sotto questo caos c’è la risposta: Riff geniali che solamente in altri rari casi ho potuto ascoltare.  Lame di ghiaccio che tagliano l’anima. Si entra in una dimensione parallela di meditazione, di semi incoscienza, dove il cervello fa grande difficoltà a capire ogni singola nota. Ogni  canzone finisce bruscamente, piccoli attimi di realtà e coscienza prima di essere ricatapultati nel vortice. Il cantato di Lord Verminaard è mantrico solenne e marcio, un serpente che si insinua nello spirito e nella mente. La produzione è al servizio del messaggio, malsana e caotica  utile per la codifica musicale. Questa non è un opera da prendere alla leggera per ascoltarla poche volte, liquidandola in breve tempo. L’opera va assimilata studiata e capita. Il messaggio testuale è complementare a quello musicale. Non è per tutti e forse è una delle poche volte in cui affermo ciò. Questo Album fa male e parecchio. Lo consiglio a chi ascolta e vive realmente il Black Metal, a chi ha un percorso solido alle spalle. A chi intende questa dottrina non come semplice musica.

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Website: www.apolokia.com

 

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