IL LIBRO DELLE OMBRE VI - RITI DEL SOLSTIZIO D'ESTATE

25.05.2016 10:19

I Riti di Giugno e il Solstizio d'estate


La festa del Solstizio d'estate viene celebrata dalla notte dei tempi.
E' la notte del massimo fulgore, il giorno più lungo dell'anno, ma è anche il momento in cui il Sole si trova a Nord dell'Equatore Celeste e quindi inizia il suo declino: le acque del Cancro cominciano ad erodere la potenza del Sole, che spegne progressivamente la sua forza fino ad arrivare al Solstizio d'Inverno, momento in cui la sua potenza torna a crescere. Per questo il Solstizio estivo veniva chiamato "porta degli uomini", mentre l'invernale era la "porta degli dei".
Del Solstizio era protettore Giano: custode delle porte e dell'iniziazione, era anche simbolo del passaggio verso l'infinito.
Il Solstizio d'estate era il momento in cui il visibile e l'invisibile si fondevano. Era la notte dei presagi, quella in cui si poteva gettare un'occhiata al mondo dell'ignoto.
Nel cielo si vedevano volare demoni e streghe, diretti al grande Sabba; cacciati dalla luce del Sole, sparivano all'aurora. i fuochi, accesi sulla sommità dei colli e fatti rotolare a valle, riportavano il bene ed allontanavano il male. Nel momento in cui il Sole era più forte, ed i suoi raggi più benefici, si raccoglievano le erbe magiche: la raccolta avveniva all'alba, dopo che la rugiada del Solstizio aveva benedetto la terra, simbolo delle nozze fra acqua e fuoco, tra Luna e Sole. Le erbe raccolte, legate a formare un mazzo, erano talismani di protezione per tutto l'anno e davano il potere di svelare misteri.
Per la fede Cristiana il 24 giugno è la festa di San Giovanni Battista. Una leggenda dice che all'aurora, nel sole nascente, si veda apparire il capo mozzo di san Giovanni Battista; il sole saltella tre volte, come la testa appena tagliata del santo. Il Battista diceva di se stesso: "Io non sono il Cristo; nel giorno in cui egli comincia a crescere, io diminuisco".

 

Rituali per il Solstizio d'Estate


- Preghiera a San Giovanni Battista (per chi opera da solo).
Questa preghiera risale al 1600, quindi la terminologia usata è piuttosto antiquata, ma molto efficace; dona la serenità e predispone all'armonia nei rapporti con gli altri. Si recita all'alba, dopo aver acceso una candela bianca:

"Mirabilissimo precursore del Messia tanto sospirato, tu che fosti santificato prima di nascere e conservasti fino alla morte la giustizia. Tu che vivesti tra mortificazioni e digiuno nel deserto, per insegnare col tuo esempio la strada sicura per la salute dell'anima. Per la tua umiltà,
con cui ricusasti di versare acqua battesimale sul capo del Divino Redentore, per lo zelo col quale tu lo additasti come il figlio di Dio, per il tuo coraggio,
che ti spinse a rimproverare i più grandi re per i loro delitti, per la rassegnazione che ti fece offrire il capo al carnefice, chiamo il tuo sangue a testimone della verità da te predicata. Concedimi la grazia di santificare la mia anima per la gloria di Dio e di esserti compagno per l'eternità".
 

Rituale celtico della notte solstiziale (rito di gruppo).


Per questo rituale occorre essere almeno in tre. E' più complesso del precedente, perché bisogna recarsi in un luogo appartato; l'ideale sarebbe una radura tra gli alberi, ma per chi vive in città può bastare una qualsiasi stanza tranquilla. Gli intervenuti devono indossare una tunica bianca pulita. Il luogo deve essere fumigato con incenso mischiato a rosmarino, lavanda e verbena in parti uguali. Accendere l'incenso con le erbe almeno 15 minuti prima di operare. Far entrare i convenuti e disporli in cerchio. Al centro della stanza mettere un tavolino, che fungerˆà da altare, con sopra cinque candele gialle a formare un pentagono con la punta in alto, orientata verso Est. Accendere le candele. Gli officianti si devono prendere per mano, a formare un cerchio.
Il capo del gruppo prende la parola e recita:
 
Voi che siete eterni, voi che avete creato ogni cosa,
la luce e il buio, il cielo e la terra, la Luna e il Sole,
voi che avete reso l'universo colmo
della vostra magnificenza e del vostro splendore,
voi signori del tempo e dello spazio,
dello spirito e della materia,
vi scongiuriamo di darci virtù e forza, amore e volontà,
affinché possiamo sempre operare il bene.
Vi invochiamo per i vostri sacri nomi,
affinché vogliate illuminarci e guidarci nella nostra vita,
fino a ricongiungerci con voi in eterno.
E così sia.
 
L'invocazione si ripete tre volte. Poi le mani si sciolgono, tutti escono in silenzio ed il capo del gruppo spegne le candele, poi esce a sua volta. Come si può intuire dai testi, entrambi i rituali servono a fini di bene, per propiziare la fortuna e la serenità.
 

Le Feste di Luglio


Potete chiamarla Lugnasad, come i Celti; Lammas come i popoli nordici, festa del Faraone Stellare come gli Egizi, festa del raccolto come gli antichi popoli, ma è sempre il 31 di luglio: l'inizio dell'Autunno esoterico. Come il 21 di marzo, giorno dell'Equinozio, il Sole aveva lasciato il segno dei Pesci ed era entrato nel segno dell'Ariete, dando inizio all'anno astrologico, così Lugnasad segna una nuova caduta dei valori lunari (il segno del Cancro) ed un trionfo di quelli solari (il segno del Leone).
Per gli Egizi il 31 di luglio era un momento molto importante: nella piramide di Cheope quattro gallerie erano allineate in modo tale da corrispondere esattamente alla posizione che avrebbero preso, proprio in questo giorno, quattro astri: Sirio (simbolo della dea Iside), Orione (simbolo di Osiride), Alpha Draconis e Kochab, la stella polare (simboli della cosiddetta "ascia di Horus", l'arma che donava l'immortalità). I raggi delle quattro stelle arrivavano a colpire, tutti insieme, una camera nel cuore della piramide, detta "Caverna Cosmica": la luce consacrava il Faraone dio delle stelle, nel giorno chiamato "dei Misteri della Magia Stellare". La notte tra il 30 ed il 31 era dedicata a Khepra, il sacro scarabeo, detto anche "il sole nero": si diceva che l'animale trascinasse le sue uova verso Est, per far nascere i suoi piccoli a Oriente, come il sole. Khepra era quindi diventato un simbolo, l'emblema di quelle energie nascoste nell'inconscio, che sarebbero esplose nel mattino, nel fulgore del Sole.
Per i popoli del Nord il 31 di luglio era Lammas, la festa del matrimonio tra il dio Odino e la dea Frigg nel Walhalla; per i Celti era Lugnasad, la festa del dio Lug, o "luna del raccolto", festeggiata fino al primo di agosto.
Per i Romani tutto il mese era ricco di feste. Poiché l'anno cominciava a marzo, luglio veniva anticamente chiamato "quintilis", cioè quinto mese; in seguito divenne "julius" in onore di Giulio Cesare, che aveva voluto la riforma del calendario. Tra il 6 ed il 13 si tenevano i Ludi Apollinari, giochi simili a quelli olimpici, in onore del dio Apollo. Altre feste molto sentite commemoravano l'attacco dei Galli a Roma e la conseguente fuga della popolazione nei boschi vicini. Il 25 si tenevano i Furinali, in onore delle Furie: un sacerdote sacrificava vittime per ingraziarsi le tre dee, chi aveva subito gravi torti chiedeva il loro intervento per vendicarsi di chi li aveva offesi.
La festa cadeva nel pieno del calore estivo; la nostra parola estate viene da "Aestas", che deriva dal verbo aestuare, avvampare. Era il momento della mietitura del grano, del raccolto che poteva significare ricchezza ed abbondanza per un anno, oppure carestia e fame. Un'usanza antichissima, diffusa in tutti i popoli, che persiste ancora oggi in alcuni paesi (come la Bretagna e la Scozia), era di lasciare incolto un pezzo di ogni campo, a disposizione degli spiriti maligni (oppure dello spirito della terra, o dei folletti o del diavolo, a seconda dei periodi); al momento della mietitura veniva offerto un fascio di spighe, che veniva lasciato sul terreno incolto. Il fascio veniva prelevato dall'ultimo covone; da questo veniva anche tolto un pugno di chicchi, che venivano mescolati ai semi della nuova semina autunnale, simbolo di continuità tra la vita e la morte. Poiché il raccolto dava di che vivere, la mietitura era vissuta con grande sacralità. Chi, in quei giorni, rubava gli attrezzi per mietere, veniva sacrificato sul campo e fatto a pezzi ritualmente: ogni pezzo era un seme che propiziava il nuovo raccolto. Se i contadini erano costretti, per la venuta della sera o per la pioggia o altro, ad interrompere la mietitura, ponevano di traverso sugli attrezzi un pezzo di legno ornato di amuleti, per impedire che gli spiriti maligni mandassero a male il raccolto.
 

Rituali di Luglio


Il 31 di luglio è il periodo giusto per i rituali di "raccolta": quindi servono per far arrivare denaro e successo, portando a maturazione situazioni cominciate prima, per le quali avete lavorato. Eccovi due rituali; potete farli entrambi o solo uno, come volete.
- Rito del Fulgore del Sole
Questo rituale-preghiera serve per avere successo, sbloccando situazioni ingarbugliate, che si trascinano da tempo.
Procuratevi una candela color oro e dell'incenso a base di sandalo (che si trova nei negozi di articoli magici ed anche in quelli di articoli orientali). Preparate un tavolo coperto da un panno bianco pulito, con al centro la candela dorata, a destra l'incensiere, a sinistra un vaso di vetro trasparente con fiori gialli a vostra scelta (va bene anche un bicchiere, se non avete il vaso).
Alle 5.15 del mattino del 31 luglio accendete l'incenso e fumigate la stanza per 15 minuti; alle 5.30 accendete la candela e recitate per tre volte il Salmo 104 della Bibbia.
- Rituale della Luce
Questo rituale deriva dal Rituale Mithriaco; propizia il risanamento di situazioni economiche problematiche.
Preparate la stanza come per il rituale precedente (con una nuova candela, nuovi fiori e nuovo incenso), ma eseguite il rito alle 10 del mattino. Eccovi la formula (da ripetere tre volte di seguito):
 
 
Tu che sei nato prima di me,
tu che sei al principio,
Fuoco del fuoco che è in me,
Acqua dell'acqua che è in me,
Aria del soffio che è in me,
Terra della polvere che è in me,
fai che io, X Y (dire il proprio nome e cognome),
trattenuto dalla mia natura inferiore,
piegato dal bisogno e dal dolore,
sia elevato alla nascita immortale,
affinché io possa contemplarti,
affinché io possa rinascere all'intelligenza,
affinché io possa vedere il Fuoco sacro.
Purificato da questa sacra cerimonia,
io mi innalzerò con il tuo sfolgorio
per vivere nel tuo splendore.
E così in eterno
 
Finita la formula, spegnere la candela con due dita bagnate e buttare dell'acqua sull'incenso per spegnerlo. I resti dei rituali (fiori, cenere di incenso e mozziconi di candela) vanno buttati via in acqua corrente.
 

Le Feste di Agosto


Con la festa del raccolto, celebrata il 31 di luglio, ha avuto inizio l'Autunno esoterico. Approfittiamo del periodo di vacanza per prepararci alla importantissima cerimonia dell'Equinozio d'Autunno. Però abbiamo tempo per un'ultima festa: quella di san Lorenzo, il 10 di agosto, la notte delle stelle cadenti. Secondo una leggenda cristiana, le stelle sono piccoli pezzi dei carboni ardenti sui quali fu martirizzato san Lorenzo, per aver distribuito ai poveri i tesori della Chiesa invece di consegnarli all'imperatore romano, nel 258 d. C.
Un'altra antica leggenda francese dice che ciascuno di noi ha una sua stella in cielo: quando quella cade, muore una persona, per cui bisognerebbe passare la notte pregando per le anime di quelli che stanno per morire. Se potete, accendete una candela bianca alle undici di sera del 9 agosto e lasciatela bruciare tutta. A mezzanotte dite una preghiera, con parole vostre, invocando i tre angeli del giorno.
Un'altra leggenda ancora raccomanda di scavare dove cade una stella, là si trova un tesoro sepolto sotto terra. Vi consiglio di non scegliere tutte le stelle di questa notte, che cadono a centinaia: rischiereste di correre da un punto all'altro scavando buche; se proprio siete a caccia di tesori, sceglietevi una stella che vi piace e seguite solo quella. Ricordate, però, i pericoli che, secondo l'antico Grimorio La Chiave di Salomone, corre colui che cerca di portare alla luce tesori nascosti. Non appena vi vedranno arrivare con un badile, gli spiriti che custodiscono i tesori, nemici giurati delle persone avide, vi faranno un mucchio di dispetti. Quindi abbiate l'accortezza di portare con voi una spada magica, con la quale tracciare un cerchio sul terreno intorno al luogo dove si trova il tesoro, ed un turibolo con l'incenso per fumigare il cerchio. Se non volete inciampare nel buio della notte (l'operazione deve essere compiuta prima dell'alba), portatevi una lampada mai accesa prima, alimentata con olio d'oliva.
Cominciate a scavare. Mentre lo fate, invocate continuamente il sacro nome del TETRAGRAMMATON, che vi servirà come scudo di protezione nei confronti degli spiriti guardiani del tesoro. Trovato il tesoro, tiratelo fuori e ricoprite la buca con la terra che avete smosso, altrimenti gli spiriti riempiranno di nuovo il buco buttandoci voi dentro.
A questo punto ringraziate gli spiriti dicendo loro:
 
 
"Spiriti benevoli e felici, vi ringrazio per avermi concesso ciò che mi è stato dato. 
Andate dunque in pace, a governare l'elemento che la legge divina ha eletto come vostra sede. Amen".
 
Ora portate il tesoro in banca, convertitelo in moneta corrente, investite saggiamente il tutto e vivete pure di rendita. Non dimenticate di dare in beneficenza una parte del vostro tesoro per placare gli spiriti della terra.
 

Rituale di Preparazione


Utilizziamo il periodo di fine agosto e settembre per prepararci all'Equinozio d'Autunno. Il rito si fa ogni domenica mattina alle 11.00, cominciando alla metà di agosto e finendo alla metà di Settembre. Prima di cominciare, fate un bagno aromatizzato con foglie di rosmarino. Poi procedete col rituale.
- Rito del Richiamo della Luce
Procuratevi una candela bianca e dell'incenso. Preparate un tavolo coperto da un panno bianco pulito, con al centro la candela, a destra l'incensiere, a sinistra un vaso di vetro trasparente con fiori bianchi a vostra scelta (va bene anche un bicchiere, se non avete il vaso). Mescolate all'incenso una spiga di lavanda ed un rametto di rosmarino. Al mattino della domenica (dopo il bagno) accendete l'incenso e fumigate la stanza per 15 minuti; poi accendete la candela e recitate per cinque volte questa formula:
 
Luce di Verità,
Madre della Vita,
Tu che tutto fai nascere,
Tu che rinnovi ogni giorno il Sole.
Luce di Verità,
Tu che scacci le tenebre,
dirigi le mie azioni verso il sommo bene.
Degnati di guardarmi con occhi benevoli
Ed illumina il mio cammino verso di te,
Madre della vita,
Luce di Verità e di Amore.
 
Finita la formula, spegnete la candela e buttate dell'acqua sull'incenso per spegnerlo. Usate la stessa candela per le varie domeniche, ma cambiate i fiori ogni volta; finita la serie di rituali, buttate tutto via in acqua corrente.