Malauriu – Semper ad Mortem Cogitantes [Full-Lenght 2017]

19.09.2017 20:05

Malauriu, nome oramai decisamente affermato e conosciuto nel panorama Black Metal Italiano, che dal loro primo Ep datato solamente 2014, sono giunti al fatidico "Debut-Album" in questo 2017. Ma il combo siciliano di esperienza in questo "breve" periodo, ne ha accumulata abbastanza, arrivando a concepire un'opera completa e complessa, matura e decisamente oscura e funerea. "Semper ad Mortem Cogitantes", il titolo di questo funebre capolavoro, letteralmente ossessionati dalla morte in tutte le sue forme. il collettivo Malauriu in quest'opera eviscera un'opera magna sull'oscuro argomento, "spauracchio" dell'umanità sin dalle origini del mondo. Molteplici anche i "Guest" che si susseguono man mano che l'opera scorre, ma procediamo per ordine. Semper ad Mortem Cogitantes, come detto in precedenza è un'opera abbastanza complessa, che contiene in se un intero universo, fatto: di morte (ovviamente), occultismo, atmosfere soffocanti e scenari gotici. L'album è strutturato su più livelli intellettivi e di coscenza che si scoprono ogni volta che lo si riascolta nel tempo, solo così si può avere una visione completa dell'opera.

I "Nostri" musicalmente, affondano sempre le mani negli anni 90', di quel Black che ha fatto scuola ad intere generazioni, rielaborandolo secondo i loro stilemi, e donandogli il proprio "Trademark". Asmodeus crea un riffaggio aperto dalle basse accordature, molto low-fi che per la maggiore, ha un incedere lento e cadenzato, che ovviamente, in alcune track assume un'aria più veloce ma mai esasperata... d'altronde la morte, o meglio questo tipo di morte è lenta e soffocante. Asmodeus ha rielaborato e fatto sue molte influenze di genere per quest'album: dal doom, all'oscurità di alcuni gruppi rock settantiniani, a qualche spruzzata heavy alla Death SS. La batteria di Frozen è letteralmente catacombale dal potente tocco, che incede a morte brano dopo brano, amalgamata perfettamente ai giri di basso anch'essi funerei. Tutto il versante musicale si avvale di una produzione realmente malsana e sporca al punto giusto, che rende perfettamente l'idea di quello che rappresenta l'opera... "La Morte". Sul lato Lyrics troviamo un eccelso lavoro ad opera di Ant (tranne che per "Anguiformis" ad opera di Nigra Latebra), che concepisce sei oscure poesie, che hanno come comune denominatore: la morte, la sofferenza, la trasformazione, e ponendo anche alcuni punti di domanda sulla nostra mortalità. La morte come fine di tutto o come un nuovo inizio, un nuovo percorso iniziatico, e riuscendo a ricreare un'immaginario orrorifico che romanza delle verità di cui noi effettivamente non abbiamo risposta certa. Ant adopera un cantato in scream molto profondo e quasi sussurato che come il mood complessivo dell'album, è per la maggior parte lento e scandito (una scelta più che giusta) che ci imprime a fuoco le litanie. L'oscuro viaggio inizia con "Excommunicatio" ... Un tamburo funebre accompagnato da sinistri rumori di sottofondo e parole di un ancestrale rito propizatorio, per entrare nel vivo con un suggestivo Synth ed Ant che sciorina le più atroci maledizioni (da pelle d'oca).Nella seconda traccia "Iusta Funebria" troviamo il primo guest dell'opera, John Goldfinch (Impero Delle Ombre), che accompagna il singer nella presentazione gotica della morte. Si giunge alla titletrack, angosciante, dove la morte assume forma totale, rifugio sicuro dalle atrocità, dolore per chi resta, morte spirituale, testamento di un'essere ossessionato dalla morte. La morte continua con "Abbrucia Sulu" dove ritroviamo alla voce Agghiastru (Inchiuvatu) e ai Synth Felis Catus (Sinoath,COTLP), che per l'occasione ricrea un ambiente sinistro che mi ha molto ricordato le ambientazione orrorifiche e sinistre dei Goblin. "Anguiformis", prosegue il viaggio, dal testo onirico, la morte fisica descritta in particolari di decomposizione, come mezzo iniziatico di una nuova luce. "Occulta Ars" che ha come vocalist D.Thorne dei Bunker 66, che inizia con un mini intro da brivido. Questo excursus funebre finisce con una traccia realmente particolare e disturbante, dove ritroviamo ai Synth Felis Catus a ricreare un ambientazione sospesa in un oblio, in una parte imprecisata di tempo e spazio, in bilico tra i due mondi... dove si fondono pensieri e riflessioni di un'anima dalla vita logorata dal ricordo... forse dal ricordo delle sue perdite, che cerca di seguire la, un percorso che non riconosce tentando di amare quel che gli rimane ma che comunque il tutto porta all'ineluttabile....."all' interno di me convivono presente e passato e discutono col mio futuro". L'album è uscito in 500 copie limitate, sotto la "War Kommand Records". L'Artwork è a cura di Azmeroth (Heretical). Sareste solo dei pazzi a lasciarvelo sfuggire.

 

Contatti

 
War Kommand Records: sol-invictus1907@libero.it
Malauriu: malauriuofficial@gmail.com 4
 

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