Anamnesi - Erimanto [2015]
Interessantissimo questo Erimanto di Anamnesi, terzo lavoro del progetto di Emanuele Prandoni (Absentia Lunae, Simulacro, Vultur, Accabbadora). Quaranta minuti di black metal melodico con un certo gusto per l’epico (penso in particolare a Eufonia del plenilunio, la seconda traccia del platter) che, pur non discostandosi dagli stilemi classici del genere, riesce efficacemente a mantenere viva l’attenzione fino all’ultimo pezzo. Tutto di questo album è ben curato, dal bell’artwork, ai riff di chitarra, sempre molto plastici e dinamici, fino a quello che di solito rappresenta, almeno per il sottoscritto, il punto debole di molto black metal, cioè le linee di batteria. Anche per quanto riguarda le pelli, Erimanto non annoia mai. Il blast beat non è inserito in qualsiasi angolo di canzone, pur essendo il pattern più frequentemente utilizzato in questo lavoro, e Anamnesi dà prova di saper creare sempre qualcosa di un po’ più fresco – soprattutto in questo senso, è apprezzabilissima la pausa rappresentata dalla canzone Oltre la volta celeste, bellissima downtempo atmosferica a carattere quasi narrativo, con la voce sussurrata.
Una presenza aleggia su Erimanto, che, influenzandone l’andare, non ne fa mai però il suo emulo: quella degli Spite Extreme Wing di Vltra. Precisamente a questa pietra miliare del black metal italiano mi riferivo implicitamente quando parlavo di gusto per l’epico – Ad Bestias (insieme alla precedente (Sub)Umano declino) è, in questo senso, esemplare. Questa potrebbe forse essere vista come una debolezza del disco, dal momento che molto di esso rievoca le atmosfere della importantissima band genovese, dai suoni delle chitarre al timbro dello scream, della stessa tonalità grave di Argento, alla scelta stilistica lessicale. Ma, preso per l’album di black metal che è, cioè un album del tutto classico e con poche pretese di sconquassare il terreno che calpesta, Erimanto resta eccellente e dotato di una freschezza invidiabile.
Stirner