Calabrian Metal Inferno-7.0 [Articolo/Live Report]

Hate-Propaganda, in occasione  del "Calabrian Metal Inferno", Lascia le sue spoglie prettamente Black Metal, per presentarvi il report della serata. Il fest si è svolto il 28/12/2012 presso l'Haminway club di catanzaro lido.

P.S: L'articolo uscirà in cartaceo, sul numero di febbraio della rivista "Kalabrians"

CH“ИN”P.

Articolo a cura di

Emanuela Placanica.

Il sound più duro della Calabria ha anche quest’anno trovato il suo apice nella ormai nota rassegna metal che si tiene ogni anno, al 28 dicembre: il Calabrian Metal Inferno. Giunto alla sua settima edizione quest’anno, come quello passato, ha avuto il suo palcoscenico all’Hemingway di Catanzaro lido, dove amanti del genere si sono riuniti da tutta la Calabria e non solo (molti sono arrivati anche dalla Sicilia e da altre regioni) per una notte all’insegna delle sonorità più dure. Sul palco si sono alternate cinque band dagli stili diversi, ma con un unico denominatore, il metal. Dai Bad trip di Catanzaro con il loro hardcore street metal ai Minus Tree di Bari, dai Bretus, band doom catanzarese al suo esordio live al thrash messinese dei Bunker 66. Per concludere i Doomraiser, direttamente da Roma. Attesissimo dai numerosi presenti che ogni anno riempiono la sala del Calabrian, il concertone del Metal Inferno ha come sempre riscosso consensi e plausi. Bisogna innanzitutto dire che il metal non è musica per tutti, o si ama o si odia, non è fatto per tutte le orecchie e ciò che contraddistingue gli ascoltatori è un grosso senso di rispetto in generale verso la musica, ma anche educazione e fratellanza; in questi ambiti quindi non incontrerete la massa che presenzia per noia atteggiandosi ad alternativa, anche se ogni anno il Calabrian Metal Inferno raggiunge sempre un tetto minimo di 300 partecipanti, come detto non solo calabresi, sintono di una manifestazione che ogni anno si migliora e fa parlare di se. Gli organizzatori Gianluca Molè, Marko Veraldi e Tato Tatangelo per questa edizione hanno scelto i Bad Trip per dare il via all’inferno: Hardcore Street Metal, rabbia e testi interessanti ispirati ai poeti maledetti. Il “cattivo viaggio” dei Bad ci porta tra canzoni aggressive e pestate, cover e il primo “pogo” della serata, che si scatena subito sui suoni dei “cattivi ragazzi”. Si prosegue con altro hardcore, questa volta quello punk/screamo barese dei Minus Tree, tantissima carica sul palco, sfuriate violente del cantante e suoni che hanno contribuito ancor di più a far crescere la temperatura infernale del Calabrian. A questo punto si cambia totalmente genere con i Bretus. Interessante esordio live della band catanzarese che ha subito riscosso consensi: note oscure dagli strumenti dei componenti della band, tutti incappucciati, a sottolineare fascino e mistero delle loro composizioni doom, il tutto incorniciato da una voce potente e perfettamente in accordo con il genere. Applausi. Si cambia ancora. E’ la volta dei Bunker 66 da Messina. I siciliani ci danno subito dentro presentando i loro brani Thrash dallo stile “vecchia scuola”. Il pubblico è piacevolmente coivolto, si poga, ci si diverte e la notte continua a trascorrere, una nottata lunga eppure così breve perché ci si diverte proprio tanto. Per concludere in bellezza gli headliners della serata: ecco a voi i Doomraiser. Romani, ma col cantante originario di Albi, piccolo paesino della presila, il gruppo estende un alone di tenebroso sound su tutto il locale. I loro suoni sono lunghi, lenti, cadenzati , per poi trasformarsi in energici, trasognati, quasi provenissero da luoghi onirici ed esoterici. E’ un concerto che sembra un sortilegio in cui le note attraggono l’attenzione e gli occhi sono tutti puntati sulla band, dotata oltre che di talento di un ottima presenza scenica. E’ il momento dei saluti. Il rito del Calabrian Metal Inferno si conclude anche quest’anno, ma tornerà puntuale il prossimo, con nuove soprese.

Le foto dell'evento

By Emanuela Placanica:

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