Catechon - Il Richiamo di Orfeo [Demo-2014]

04.04.2016 08:23

Direttamente da Mestre , la band dei Catechon diffonde il proprio verbo autoritario di sangue e dolore e lo fa in maniera personale e  con vedute piu ampie rispetto al genere; non crediate che siano degli inesperti o dei primi arrivati perche I consensi che stanno ottenendo gli hanno gia procurato diversi live ,accanto a nomi illustri sia nostrani che esteri, degni di nota.
Hanno iniziato la loro marcia verso il sentiero del buio totale con un “raw black metal “ ed ora stanno spostando la loro attenzione in luoghi piu’ bui dell essere e della lenta decadenza mentale e fisica nel “depressive black metal”.
Parlando del presente e di cio che è racchiuso in questi pochi pezzi non possono che essere fieri di cio che hanno sudatamente amalgamato e diffuso.
L’ album in questione è ricco di molti spunti che inglobano , a mio modesto parere,  piu episodi di generi diversi, si passa cioè da parti in “blast-beat “a quelle piu lente e lugubri a momenti trascinanti con mid-tempos che convergono sempre in un suono massiccio e putrido allo stesso tempo ma mai monotono e noioso.
Potete appurare con le vostre orecchie che anche il cantato che si barcamena in diverse tonalita , usate nel black ovviamente ,che si legano in maniera molto degna alla dinamicita’ dei pezzi.
Il tocco morboso e rozzo delle chitarre minimali conferisce quell ambientazione tipica da cripta anche se secondo me uno dei tanti punti di forza è l’uso del basso che come nel pezzo“Necropsychosis” viene messo in evidenza in maniera molto abile, cosa che accade molto raramente nel black vista ,molte volte ,la totale assenza dello stesso strumento.
Un pezzo che personalmente mi è rimasto in mente è stato “Il sangue del martire “ , song che espone la decadenza dell’Impero romano e ne cita le lodi prima che che lo stesso venisse venduto al cristianesimo, quel momento in cui l’amaro contenuto di quel calice l’impero dovette mandar giu ‘.
Chiude con uno sguardo a dove il loro sound sta virando “Vision of a drunk man “ sicuramnte piu depressive b.m. che gia nel suo arpeggio, a meta del brano, con la complicita’ della voce per il suo lento e frustrato incedere vi avvolgera’.
Vi consiglio di supportare questa band e restiano in attesa del prossimo passo che faranno e per il momento li promuovo per aver cercato di dare un taglio personalizzato ad un genere che è sovraffollato.

Umbra