Marduk - Frontschwein [Full-Lenght 2015]

17.01.2015 13:52

Black Metal - Recensioni

 

Inutile qualsiasi presentazione, dopo i “Sermoni del serpente”, la “Bestia Svedese” che risponde al nome Marduk  torna a mietere vittime. A sedici (16) anni di distanza da quel capolavoro di pura feralità senza compromessi di “Panzer Division Marduk”, i Nostri ritornano sul fronte di guerra, in prima linea in questa cruenta battaglia; Sfornando un monolite granitico, un assalto sonoro: “Frontschwein”, cinquantatre (53) minuti di guerra, dalla prima all’ultima traccia senza nessun calo compositivo, mantenendo il disco solido per tutta la sua interezza. Il combo svedese ritorna sulle scene rinnovato anche nella line-up, Fredrik Widigs prende il posto dietro le pelli di Broddesson (a causa di alcuni problemi avvertiti in tour alla colonna vertebrale). Sicuramente come tutti i loro precedenti lavori post “Legion” dividerà i fans, che inizieranno con le solite “cazzate” e diatribe, specialmente per questo determinato Album. Morgan ritorna alle sue tematiche tanto care: La guerra in generale, e la seconda guerra mondiale in particolare. Anacronistico? Forse… Ma sono i Marduk e poco importa, fanno quello che sanno fare meglio:“La guerra”. Penso quindi che per molti sarà inevitabile il paragone con “Panzer…”, che rimane un capolavoro “grezzo” di brutalità e violenza compressa in trenta (30) minuti; Ma i Marduk odierni per ovvi e giusti motivi, non sono più quelli del passato. Frontschwein, è testualmente parlando un ritorno/proseguo al loro capostipite guerrafondaio, brani come: “Afrika”, che ripercorre appunto la guerra in Africa settentrionale nel 1940(l’intervento aereo ed un reggimento corazzato “Afrika Corps” da parte dei tedeschi per rimpolpare le truppe Italiane in netta minoranza, costringendo le truppe Britanniche in un mese alla completa ritirata.). “The blond beast”, la bestia bionda: Una distorsione della filosofia nietchzschiana, che con “Bestia bionda” intendeva un accostamento metaforico del “Fanciullo” al leone come ultimo stadio della sua metamorfosi. I tedeschi ed Hitler la intesero come la purezza dell’uomo tedesco, non compromessa con la mescolanza di razze inferiori. La funerea e catacombale “503” dove Mortuus declama con tono secco e sulfureo le città dove avvennero gli scontri più brutali e sanguinari… E così via. Sul versante musicale è un “Panzer” geneticamente modificato, una nuova costruzione del massacro e della guerra. La scaletta varia in un susseguirsi di pezzi tra il cadenzato/ il cadenzato-tirato/ e tiratissimo. La composizione è estremamente sentita ed ispirata. Morgan schiaccia riff assassini e freddi in pieno “Marduk style” e arpeggi/melodie epiche, traccia dopo traccia. Il veterano Devo “Magnus”  con i suoi accordi di basso e il nuovo Widigs, sorreggono una sessione ritmica potentissima e compatta: Un vero assalto. Il nuovo batterista non ci fa rimpiangere Broddesson e risulta preciso e pulito nell’esecuzione dal “tocco” incisivo(spero anche in sede live). Le declamazioni di guerra affidate a Daniel Rosten aka Mortuus sono mortifere e maledettamente devastanti. Questo singer che assieme  a Morgan è riuscito ad infondere nuova vita alla “Bestia Svedese”. In questo assalto sonoro Mortuus da il meglio di se, con il suo grasso e potente screaming molto personale e a volte recitato, dona ai pezzi quella oscura malsanità  che li fa brillare di luce propria, specialmente nei momenti dove il climax  diventa rarefatto.  “Frontschwein” è un album quadrato, un mattone in pieno viso che non farà rimpiangere il già citato più volte “Panzer…”, ascoltate canzoni come “Afrika” e “Thousand-Fold-Death” per capire meglio il concetto. La produzione è adeguata ai pezzi sporca dalle polveri dei mortai , ma comunque capace di farci distinguere ogni strumento. A parer di chi scrive, lo trovo un album perfetto così come è, non cambierei nulla. Il mix perfetto tra il vecchio ed il nuovo corso dei Marduk il proseguo perfetto di “Serpent Sermon” ed in particolar modo di quell’Ep che sembrava buttato li “tanto per…” che è “Iron Dawn”. Caricatelo nel vostro stereo e abbandonatevi alla guerra.


P.S: La bonus track “Warschau III Necropolis” nata dalla collaborazione con il gruppo Svedese “Arditi” dediti ad un industrial marziale ( una passata collaborazione con la band ha portato alla creazione della canzone “Deathmarch” apparsa su Plague Angel) è la perfetta conclusione di una guerra che non ha superstiti ne prigionieri, ma solo un campo sconfinato di morte fumo e distruzione.

 

CHИNecro P.