Mercyful Fate - Don't Break The Oath

03.02.2015 17:29

A.D. 1984. Non ero ancora consapevole del metal in generale e di quanto mi avrebbe segnato la sua conoscenza negli anni seguenti. Posso certamente dire che quando "incontrai" per la prima volta DBTO, sentivo di stare ascoltando qualcosa di nuovo e senza dubbio molto affascinante. La NWOBHM era alle spalle e nonostante i MF adottassero i clique e le formule stesse del genere, andarono oltre quei limiti imposti. Lo fecero affiancando la potenza delle chitarre dei Judas Priest e dei grandi Angel Witch alla fantasia delle asce degli Iron Maiden, e sviluppando uno stile personalissimo costruito su brani che oserei definire quasi progressive (non pensate ai Dream Theater). A conferire ai danesi quel tocco di unicità, c'era poi il divino King Diamond (all'anagrafe Kim Bendix Petersen), che con il suo make up personalissimo, la sua teatralità on stage e, principalmente, la sua voce camaleontica, conduceva il gruppo verso lidi oscuri e poco rassicuranti. Poco rassicuranti perchè, a differenza di altri loro colleghi, quella di King Diamond non era solamente una messinscena da portare on stage, ma un credo nelle forze occulte costruito dopo anni di studi e ricerche. Recentemente lo stesso ha ridimensionato di molto alcune sue dichiarazioni, ma all'epoca della registrazione del disco (e oltre) la sua ispirazione era forte e chiara. Lasciando comunque da parte quest'aspetto, che da KD stesso è sempre stato tenuto lontano dalle facili manipolazioni dei media e dei giornali, non ci resta che godere della versatilità della sua voce, che può passare dal registro basso agli acuti senza che nessuna delle due parti prenda il sopravvento. Forse qualcuno potrà non gradire alcune sue tonalità, e confesso che anche io ho faticato non poco ad abituarmici, ma a posteriori non riesco ad immaginare niente di più consono da abbinare alle sinfonie dark dei Mercyful Fate. Le melodie "oblique" di KD si incollano sull'ascoltatore come un maleficio e quando il fluido malefico inizia ad insinuarsi nelle tue vene sarà difficile tornare quello di prima. Dopo questo capolavoro i MF si scioglieranno, anche se ritorneranno in attività negli anni successivi, per dar modo al loro comandante di continuare una prolifica attività solista. A pensarci bene i Mercyful Fate non avranno epigoni o eredi, ma l'eco di Don't break the oath continuerà a riverberare negli anni successivi fornendo l'ispirazione ad una serie innumerevole di gruppi e sottogeneri. Come to the Sabbath!

Machen