Recensione - Ragnarok - Malediction [2012 - Full-Lenght ]
Un drammatico fato ha segnato la strada di questo combo norvegese, ma sarà del tutto vero? Diciamoci la verità, i Ragnarok sono attivi da circa un ventennio, quindi parliamo proprio di quei fatidici anni in cui si definì il genere, ed anche se hanno da sempre proposto un ferale e puro prototipo di Black Metal non sono mai emersi, non hanno mai sfornato il loro masterpiece, mantenendo sempre un profilo basso nell'uderground. Eppure Jontho e Co. ce l'hanno messa tutta, reclutando nelle loro schiere anche Hoest singer dei Taake per il loro "BlackDoor Miracle". Non sono un gruppaccio, semplicemente non hanno saputo dare quel tocco che rende grande anche il più semplice dei riff. Ma torniamo a noi, giunti oggi al loro settimo album; "Malediction" non si discosta molto dai suoi predecessori, testi anti cristiani, paganesimo e vichinghi , la piccola novità (strano a dirsi) stà nella musica, c'è sempre il loro marchio di fabbrica , Black Metal freddo sparato a palla come un mitragliatore, ma questa volta inframezzato da parti "melodiche", non temete nessuna tastiera i Ragnarok si mantengono smepre fedeli alla loro linea, che cmq in questi tempi è una gran cosa fottendosene sempre di tutto e tutti. La melodia sta nel buon lavoro di chitarre che hanno sfornato riff convincenti puramente Black e parti leggermente più rallentate, ottima prova vocale anche per Hans Fyrste dallo screaming abrasivo, e una sezione ritmica davvero pompata e precisa. L'album contiene una manciata di ottimi pezzi quasi tutti dal refrain abbastanza ispirato e orecchiabile. Ci troviamo di fronte ad uno dei loro migliori lavori, ma l'album non spicca non prende completamente il volo, ma è cmq un ottimo ascolto per gli amanti della Nera Fiamma che ancora godono dei fasti del passato.
Voto: 70/100
CH“ИN”P.